E' arrivato in fattoria il Flow Hive, un sistema australiano che permette l'estrazione diretta del miele, il famoso miele dal rubinetto!
Di cosa si tratta? E' una particolare arnia, composta da un nido, all'interno del quale si trovano telaini di cera su struttura in legno come siamo abituati a vedere e usare, e dove la vita delle api si svolge in maniera praticamente identica alle arnie da nomadismo o stanziali normalmente utilizzate da tutti gli apicoltori.
La prima vera differenza è radicale e importantissima: il sistema di telaini da melario non sono di cera! Esatto... non sono di cera ma di un particolare silicone, accettato dalle api.
Ai più sembrerà poco, ma per chi conosce e vive l'apicoltura da tanto tempo, si tratta della vera novità importante di questo sistema. Infatti in tutti i libri di apicoltura è riportato che l'unico materiale con cui le api costruiscono la loro casa è appunto la cera d'api, e che qualsiasi utilizzo di paraffina o silicone non sarebbe mai stato accettato dalle api, che nei casi più evidenti avrebbero potuto lasciare addirittura il nido. Il motivo è da ricondurre ad una interazione dovuta agli odori che queste sostanze emanano e che regolano tutta la vita delle api in genere!
Ci si potrebbe interrogare se questo utilizzo di materiale plastico è "corretto" in un mondo come quello delle api, cosi naturale e puro! Direi che visto anche il costo di queste arnie, e dei materiali necessari, non credo che si potrà, almeno a breve, sostituire in metodo tradizionale con Flow Hive... tuttavia dovete ammettere ( e soprattuto gli apicoltori mi capiranno! ) che si tratta di qualcosa di entusiasmante! E poco male se le leggi sull'igiene alimentare ci costringono a passare per un laboratorio di smielatura con determinate caratteristiche strutturali o meno! Vorrà dire che questo miele lo utilizzeremo in casa, per un autoconsumo che da sempre tanta soddisfazione!
Stesso destino, quello dell'autoconsumo, vale per l'umidità del miele... sappiamo che le api opercolano le celle tra il 17 e il 21% di umidità... ma in caso di umidità sopra al 23% ( che potrebbe capitare in caso di celle non completamente opercolate) potrebbero partire dei processi fermentativi non in regola con le disposizioni del commercio del miele.. come possiamo essere sicuri che sia il momento giusto per racogliere il miele, e che sia a norma per il mercato? Probabilmente la cosa migliore è portarsi dietro un rifrattometro..che ogni apicoltore ha tra i suoi attrezzi! E' anche vero che Flow Hive ha le pareti laterali ispezionabili un po come le arnie didattiche..e se gli opercoli dei telai esterni sono chiusi, possiamo tranquillamente pensare che anche quelli centrali lo siano! E quindi il momento è arrivato!
La seconda grande differenza è che sarà possibile estrarre il miele, in giuste condizioni di umidità e viscosità, semplicemente mettendo un barattolo in vetro sotto al sistema di tubicini posti nel retro del melario. Funziona così : ogni telaino di silicone può essere "chiuso", in questo caso la forma delle cellette esagonali è fissa, le api circolano all'interno del melario, stoccano il miele, tolgono acqua alla soluzione sovrasatura (miele) e tutto funziona normalmente; al momento della smielatura, quando il miele ha la giusta umidità, che verificheremo osservando se la maggior parte delle cellette è stata chiusa con opercoli di cera dalle api stesse, con un sistema di leve è possibile letteralmente far "schiacciare" le cellette, rompendo la forma esagonale, a questo punto il miele liquido inizierà a muoversi e verrà convogliato in questo sistema di tubi, che portano fino a fuori del melario, dove dovremo apporre il nostro barattolo.
Anche qui ci sono molti aspetti che gli esperti del mestiere colgono al volo mentre i meno esperti sono ancora a bocca aperta!
Il primo problema è che le cellette con il miele dentro vengono chiuse dalle api con opercoli di cera! Una volta che il sistema di leve rompe la strutture esagonale questi opercoli cadranno nel sistema di tubicini, sporcando di fatto il sistema che andrà comunque ripulito dall'apicoltore! Inutile dire che questo sia vero … ma dobbiamo anche metterci in testa che questo sistema non è ancora perfezionato!
Altro problema, questa volta molto importante, è che potrebbe capitare che il miele fuoriesca da solo dalle cellette che magari non sono ben chiuse! Questo non è una perdita econoomica, bensì un vero disastro per il vivere delle api in apiario. Infatti la fuoriuscita di miele, dai favi e poi dall'alveare potrebbe innescare saccheggi da parte di altri alveari limitrofi, portando la famiglia alla morte!
Inoltre sappiamo che alcuni tipi di miele, tipo il miele di edera cristallizzano in poco piu di 24 ore! Quindi si rischia di non poter estrarre miele con il famoso metodo Flow Hive in quanto quest'ultimo è già cristallizzato nelle celle, e anche quando queste vengono aperte..il miele non riesce a defluire!
Questi due problemi sono evidenti e reali, tuttavia basterà essere presenti in apiario e tenere d'occhio la fuoriuscita di miele o magari apprestarsi più di frequente con il barattolo al Flow Hive,ed evitare l'eccesso di miele! Se l'umidità non sarà corretta interverremo poi.
Mentre da esperti di miele e dei luoghi dove vivono le nostre api, conosciamo le fioriture e i tipi di miele che di solito raccogliamo durante la primavera estate. Il miele di edera ad esempio viene raccolto tra la fine di agosto e settembre. Possiamo anche pensare di rimuovere il melario prima che le api iniziano a bottinare questi fiori, e lasciare questo miele come scorta invernale ( Anche se si tratta di un miele “complicato” anche per api che per poterlo utilizzare devono prima lavorarlo!).
Questi sono solo alcuni aspetti, quello che di sicuro sappiamo è che Flow Hive non è un sistema semplice di fare apicoltura. Prima di approcciarsi a questo tipo di arnia forse sarebbe meglio avere esperienza con le arnie tradizionali, e avere conoscenza delle api e dei loro comportamenti, e delle loro malattie, del miele e delle tipologie tipiche della zona in cui insiste il nostro apiario.